Con una recente circolare, l’INPS fornisce diverse indicazioni circa il criterio di calcolo del ticket licenziamento; il documento di prassi giunge otto anni dopo l’ultimo pronunciamento dell’INPS in materia.
L’INPS cambia idea sul criterio di calcolo del ticket licenziamento, fornendo un’interpretazione delle disposizioni che regolano il contributo, dopo otto anni dall’ultimo documento di prassi in materia.
Il contributo ASpI sui licenziamenti (ora NASpI) è stato introdotto a far data dal 1° gennaio 2013 dalla Legge Fornero. L'importo del contributo dovuto dal datore di lavoro è stato fissato in misura pari al 41% del massimale mensile di ASpI per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negli ultimi 3 anni. A decorrere dal 1° gennaio 2017, il contributo è moltiplicato per 3 volte qualora, in caso di licenziamenti collettivi, la procedura si sia conclusa senza accordo. La Legge di Bilancio 2018 ha inoltre raddoppiato la misura del contributo nel caso di licenziamenti collettivi da parte di un datore di lavoro tenuto alla contribuzione per il finanziamento dell'integrazione salariale straordinaria.
Il contributo sicalcola tenendo conto sia dei ratei mensili di anzianità del rapporto di lavoro del lavoratore sia del periodo di lavoro prestato con contratto diverso da quello indeterminato. La norma non fornisce alcuna indicazione relativamente ai contratti a tempo parziale; l'INPS, tuttavia, ha ritenuto che il contributo non debba essere riproporzionato e pertanto l'importo da versare è pari a quello dei rapporti a tempo pieno.
In occasione dell'introduzione del contributo, l'Istituto ha ritenuto che il calcolo del contributo dovesse essere effettuato sull'importo della base di calcolo del massimale anziché sul massimale della prestazione. Secondo l'Istituto, il riferimento legislativo al massimale andava inteso come un richiamo alla somma limite.
Ora, l'INPS, partendo dal dettato normativo, ricostruisce l'importo del massimale della prestazione, dal 2013 fino al 2021, su cui va calcolato il contributo NASpI dovuto. Secondo l'Istituto, i calcoli sono da rifare e verosimilmente emergeranno differenze da pagare, visto che dal 2015 la base di calcolo del contributo, secondo la nuova interpretazione, è più elevata. Con un apposito successivo messaggio saranno fornite le indicazioni operative per la regolarizzazione dei periodi di paga scaduti alla data di pubblicazione della circolare.