Cartella esattoriale valida anche senza dettagli sul calcolo degli interessi
La Cassazione (ord. n. 11597/2025) conferma che è sufficiente il richiamo all’atto precedente se gli interessi erano già stati determinati

Con l’ordinanza n. 11597 del 3 maggio 2025, la Corte di Cassazione ha stabilito che una cartella di pagamento è validamente motivata anche se non riporta i criteri di calcolo degli interessi, purché questi siano già stati determinati in un atto precedente. La decisione richiama il principio espresso dalle Sezioni Unite nel 2022, secondo cui, in caso di riscossione successiva a un atto impositivo già definitivo, la cartella può limitarsi a indicare l’importo complessivo dovuto e fare riferimento all’atto originario. Nel caso esaminato, il contribuente contestava la mancanza di trasparenza nella quantificazione degli interessi, ma la Corte ha ritenuto sufficiente il rinvio agli accordi conciliativi e agli atti precedenti, chiarendo che la cartella ha solo funzione esecutiva e non deve riprodurre i calcoli già formalizzati in precedenza.