Marittimi: novità per le pensioni

Bocciata dalla Corte Costituzionale la regola che non consente la neutralizzazione del periodo di prolungamento se questo determina un risultato sfavorevole nel calcolo della pensione stessa.

Marittimi: novità per le pensioni

La Corte Costituzionale è intervenuta in materia di calcolo della pensione dei lavoratori marittimi, dichiarando illegittima la norma che non consente la neutralizzazione del periodo di prolungamento se questo determina un risultato sfavorevole nel calcolo della pensione stessa (sentenza 7 novembre 2022 n. 224). Il prolungamento è un meccanismo tipico dell'ordinamento marittimo: si tratta di contributi accreditati direttamente dall'INPS sulla posizione assicurativa del marittimo e collocati in periodi privi di assicurazione, successivi a ciascun imbarco. I periodi di assicurazione ottenuti a seguito del prolungamento sono utili ai fini del diritto e della misura della pensione.

Secondo i giudici, quando la contribuzione aggiuntiva comporta una riduzione del trattamento pensionistico, questa deve essere esclusa dal computo della base pensionabile indipendentemente dalla natura dei contributi, siano essi obbligatori, volontari o figurativi.

Da qui la dichiarazione di illegittimità della regola che non consente la neutralizzazione del prolungamento contributivo per il calcolo della pensione di vecchiaia quando questo determina un risultato sfavorevole nel calcolo dell'importo della pensione stessa. In particolare, l'effetto sfavorevole si determinerebbe perché, mentre il prolungamento contributivo è utile ai fini del raggiungimento del periodo minimo necessario alla maturazione del diritto a pensione, quando tale diritto è maturato a prescindere dal prolungamento, questo, nello spalmare la retribuzione percepita su un periodo più lungo, causa una riduzione dell'importo mensile di tale retribuzione che influisce sull'importo della pensione.

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