Le risposte del Governo sul Green Pass
La presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato alcuni chiarimenti (Faq) sul Green Pass sui luoghi di lavoro, forniti nella modalità di domanda e di risposta.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato delle Faq in risposta alle domande frequenti sui decreti riguardanti il Green Pass in ambito lavorativo.
I datori di lavoro definiscono le modalità operative per l'organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente (ove possibile) che tali controlli siano effettuati al momento dell'accesso ai luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell'accertamento delle violazioni.
I soggetti che, per comprovati motivi di salute, non possono effettuare il vaccino contro il COVID-19, dovranno esibire un certificato contenente l'apposito “QR code” in corso di predisposizione.
Sarà possibile avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.
Il lavoratore, pubblico o privato, è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del Green Pass.
I clienti non sono tenuti a verificare il Green Pass dei tassisti o dei conducenti di NCC.
Il titolare dell'attività deve controllare il Pass dei propri eventuali dipendenti ma non deve richiederlo ai clienti, né questi ultimi sono tenuti a chiederlo a chi svolge l'attività lavorativa in questione.