Lavoro sportivo: al via la riforma
Il governo mette a punto le misure di semplificazione e di contenimento degli oneri (contributivi e fiscali) per le prestazioni professionali. L'obiettivo è rendere la riforma 2021 più sostenibile per associazioni e società dilettantistiche.
Finalmente è stato approvato il tanto atteso schema di Decreto correttivo al D.Lgs. 36/2021 di riforma dello sport in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo. Intanto, si precisa che, ad oggi, ancora non è cambiato nulla: parliamo infatti di un Decreto delegato, dove l'approvazione rappresenta l'avvio dell'iter e non la conclusione.
Il percorso quindi è ancora lungo, ma intanto andiamo ad analizzare alcuni aspetti davvero interessanti.
Quali sono gli aspetti più rilevanti?
Gli aspetti più rilevanti sono in seguito elencati:
- le cooperative sportive potranno continuare a svolgere attività sportiva, e quindi iscriversi al registro delle attività sportive dilettantistiche, sempre che sia assicurato lo svolgimento e l'organizzazione di attività sportiva dilettantistica;
- i dipendenti pubblici che svolgono prestazioni nel mondo dello sport da volontari (quindi senza nessun compenso) potranno continuare a svolgere la prestazione con il solo obbligo di comunicare al proprio superiore questa prestazione. In caso di prestazione a titolo oneroso, invece, è assolutamente necessaria la preventiva autorizzazione;
- viene ampliata la definizione di lavoratore sportivo e i compensi sportivi, per come oggi vengono definiti, non ci saranno più;
Cosa succede quindi?
La prestazione a titolo oneroso per qualsiasi importo determinerà automaticamente la configurazione di un lavoratore e:
- avrà diritto all'esonero delle ritenute fiscali e previdenziali, per un compenso fino a € 5.000,00;
- sarà soggetto alle sole ritenute previdenziali e non fiscali sugli importi fino a € 15.000,00.
Chi non percepirà denaro per le sue prestazioni sarà un volontario e non un lavoratore, con tutte le attenzioni che già ben conosciamo in materia giuslavoristica.
- gli adempimenti relativi al rapporto di lavoro sportivo saranno gestiti da comunicazioni ad hoc sul registro delle attività sportive;
- per i primi 5 anni dall'entrata in vigore della riforma, i contributi previdenziali sul lavoro autonomo dilettantistico saranno ridotti al 50%;
- gli enti del terzo settore manterranno invariata la loro disciplina prevista dal codice e, iscrivendosi al nuovo registro delle attività sportive, si vedranno certificare l'attività sportiva di natura dilettantistica.
Cosa aspettarsi per il futuro
Come abbiamo già precisato, questo è l'avvio di un percorso più articolato: si confida nel processo di valutazione dello schema presentato affinché vengano inseriti eventuali correttivi che potranno migliorare il testo attualmente in essere, nel rispetto dei lavoratori dello sport, ma anche nell'interesse delle tantissime società che promuovono lo sport all'interno delle loro strutture con finalità sociali e di aggregazione e che non hanno certo bisogno di rigidità e maggiori costi.