Invalidità civile, stop alle prestazioni per chi non è in regola con le comunicazioni reddituali
Nel mirino dell'INPS 36.763 soggetti che, per l'anno 2018, non hanno presentato né la dichiarazione dei redditi, né la dichiarazione di responsabilità, senza dare riscontro al sollecito ricevuto dall'ente previdenziale.

L'INPS ha dato avvio alle procedure conseguenti alla mancata comunicazione, da parte dei percettori delle prestazioni assistenziali di invalidità e dell'assegno sociale, dei redditi relativi all'anno 2018. Tali procedure consistono nell'invio di un ulteriore sollecito a cui, se non viene dato adempimento, segue la sospensione e la successiva revoca delle prestazioni economiche in godimento.
Quali prestazioni sono interessate dalla procedura
Le prestazioni assistenziali di invalidità civile e l'assegno sociale sono prestazioni collegate al reddito. Come noto, le stesse vengono corrisposte nel caso in cui il soggetto beneficiario dimostri di non possedere un reddito superiore al limite previsto dalla legge. In particolare, per la concessione di alcune prestazioni economiche, la legge non solo stabilisce un limite reddituale, ma impone anche ai soggetti beneficiari di comunicare all'INPS la propria situazione reddituale, qualora non siano tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi all'Amministrazione finanziaria ovvero non la comunichino integralmente.
Ciò avviene, nello specifico, per le seguenti prestazioni:
- pensione di inabilità;
- assegno mensile di assistenza;
- pensione ai ciechi civili;
- pensione ai sordi;
- assegno sociale.
Quali soggetti sono interessati dalla procedura
Dagli accertamenti effettuati dall'INPS sono state individuate numerose posizioni di soggetti che non hanno provveduto a comunicare la propria situazione reddituale. L'Istituto ha, quindi, inviato agli interessati un primo sollecito.
La procedura prevede step diversi a seconda della prestazione in oggetto.
Procedura in caso di prestazioni di invalidità civile, cecità e sordità
Al fine di acquisire le dichiarazioni reddituali, l'INPS procederà secondo le seguenti modalità:
- estrazione dei soggetti in età lavorativa attiva (fascia di età da 18 a 66 anni e 7 mesi), beneficiari di assegno mensile di assistenza, di pensione di inabilità per invalidità civile, di pensione per cecità assoluta o parziale, di pensione per sordità;
- invio della nota di preavviso di sospensione, a mezzo raccomandata A/R, con la quale si ribadirà l'esigenza di un riscontro reddituale;
- entro 60 giorni dall'invio della comunicazione, i cittadini interessati dovranno comunicare i redditi posseduti attraverso la specifica domanda telematica di “Ricostituzione reddituale per sospensione”;
- trascorsi 60 giorni dall'invio della comunicazione, in caso di mancato riscontro, l'INPS procederà alla sospensione della prestazione con azzeramento della prima rata utile e invierà ai cittadini interessati una comunicazione di sospensione della prestazione a mezzo raccomandata A/R;
- allo scadere di ulteriori 120 giorni dalla data di sospensione, senza che vi sia stato riscontro, la prestazione verrà revocata e sarà calcolato il debito relativo all'anno di reddito non dichiarato (dal 2018 al 2022). La comunicazione di revoca della prestazione verrà inviata all'utente con raccomanda A/R.