Falso contratto a progetto, i contributi omessi fanno scattare il reato di evasione

Se è accertata l'esistenza di un contratto di lavoro subordinato - in luogo di un lavoro a progetto - si è condannati per evasione contributiva e non per il meno grave reato di omissione contributiva

Falso contratto a progetto, i contributi omessi fanno scattare il reato di evasione

L'accertamento dell'esistenza, tra le parti, di un contratto di lavoro subordinato in luogo di un lavoro a progetto - per la mancanza di uno specifico progetto, benché regolarmente denunciato e registrato - concretizza l'ipotesi di evasione contributiva e non la meno grave fattispecie di omissione contributiva.

È quanto deciso dalla Corte di Cassazione, secondo la quale, la stipulazione di un contratto di lavoro a progetto privo dei requisiti prescritti dalla legge implica occultamento del rapporto o delle retribuzioni (o di entrambi) e fa presumere la volontà del datore di realizzarlo allo specifico fine di non versare i contributi o i premi dovuti. In tale contesto, grava sul datore di lavoro inadempiente l'onere di provare la mancanza dell'intento fraudolento e, quindi, la sua buona fede. L'onere, tuttavia, non può reputarsi assolto in ragione dell'avvenuta corretta annotazione dei dati omessi o infedelmente riportati nelle denunce e sui libri di cui è obbligatoria la tenuta (Cass. 8 febbraio 2022 n. 3966).

news più recenti

Mostra di più...