Distinguere tra associazione in partecipazione e rapporto subordinato

È necessario cogliere la prevalenza degli elementi che caratterizzano il contratto.

Distinguere tra associazione in partecipazione e rapporto subordinato

Per distinguere tra i contratti di lavoro, al di là della qualificazione formale, occorre un'indagine del giudice di merito volta a valutare le modalità di attuazione del concreto rapporto e a cogliere la prevalenza degli elementi che caratterizzano il contratto, tenendo conto, in particolare, che:

  • il contratto di associazione in partecipazione implica l'obbligo del rendiconto periodico dell'associante e l'esistenza per l'associato di un rischio di impresa;
  • il rapporto di lavoro subordinato implica un effettivo vincolo di subordinazione più ampio del generico potere dell'associante di impartire direttive e istruzioni al cointeressato, con assoggettamento al potere gerarchico e disciplinare della persona o dell'organo che assume le scelte di fondo dell'organizzazione dell'azienda.

Costituiscono indici della subordinazione:

  • Le pattuizioni tra le parti, che prevedevano, tra l'altro, l'esclusione degli associati dalla partecipazione alle perdite e l'esonero della società dal richiedere loro il consenso in ipotesi di ingresso di altri associati;
  • la ripetitività ed elementarità delle prestazioni svolte tali da non esigere controlli continuativi e ordini puntuali;
  • la necessità di previa autorizzazione delle socie della società per potersi assentare;
  • le dichiarazioni confessorie delle lavoratrici trasfuse nelle quietanze di pagamento concernenti l'avvenuta percezione di compensi, non smentito dai documenti qualificati come rendiconto, prodotti dalla società ma privi di decisività per costituire un mero elenco di voci.

 

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