Bilanci, i commercialisti chiedono una proroga di 180 giorni

Il perdurare dell’emergenza nazionale e i dubbi interpretativi su alcune disposizioni fiscali sono alla base della richiesta dei professionisti

Bilanci, i commercialisti chiedono una proroga di 180 giorni

Per i bilanci societari chiusi al 31 dicembre, i commercialisti chiedono di prorogare il termine finale di convocazione dell'assemblea ordinaria a centottanta giorni dalla chiusura dell'esercizio.

La richiesta è stata avanzata dalla categoria in una lettera inviata al ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e alle Commissioni Bilancio e Finanza di Camera e Senato, in allegato alla quale è stato proposto uno specifico emendamento. I firmatari spiegano che la proroga si rende necessaria “in considerazione del fatto che con il perdurare del periodo di emergenza nazionale causato dalla pandemia anche nel primo trimestre 2022, le difficoltà emergenti per le società di capitali nel determinare i valori di bilancio si perpetuano anche per questo esercizio. A ciò si debbono aggiungere talune norme, non marginali, che a tutt'oggi non hanno una chiara applicazione e, ancorché di natura fiscale, incidono sulla apposizione dei valori in bilancio”.

Ad esempio, “dubbi interpretativi ancora in essere in merito alla possibilità di revocare, anche a livello civilistico, la rivalutazione dei beni immateriali (marchi e brevetti) effettuata lo scorso anno in conseguenza del sopravvenire delle disposizioni della Legge di Bilancio 2022, che hanno previsto il prolungamento a 50 anni (rispetto ai 18 anni ordinari) del periodo di deducibilità del maggior valore rivalutato, con conseguente radicale mutamento delle informazioni e dei dati che sono stati posti a base della decisione di rivalutare i beni, rappresentano un motivo di incertezza che grava su molte imprese”.

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