Art bonus, benefici a maglie larghe per i soggetti dello spettacolo
Possono fruire del credito di imposta tutte le erogazioni a sostegno dei soggetti dello spettacolo che sono in possesso dei requisiti per accedere al Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), anche se non hanno mai richiesto i relativi contributi

Le erogazioni liberali destinate al sostegno di un soggetto dello spettacolo in possesso dei requisiti previsti per accedere al Fondo Unico per lo Spettacolo, fruiscono del beneficio fiscale del c.d. "Art-Bonus" anche se il soggetto in questione non ha mai formulato domanda di accesso ai contributi stanziati dal Fondo.
Così ha chiarito l'Agenzia delle Entrate, esprimendo il proprio parere su caso concreto riguardante un’orchestra sinfonica.
Il credito d'imposta in questione è pari al 65% delle erogazioni effettuate in denaro da persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d'impresa a favore, tra gli altri, delle istituzioni concertistico-orchestrali, i complessi strumentali, le società concertistiche e corali. Proprio al riguardo di questi destinatari, il Ministero della Cultura, chiamato ad esprimersi dal Fisco, ha chiarito che «sono ammissibili al credito di imposta Art bonus quei soggetti dello spettacolo riconducibili in astratto alle categorie previste (…) per l'accesso al FUS, a prescindere dalla concreta percezione di tali contributi”.
Nel caso preso in analisi dal Fisco, l'orchestra sinfonica, costituita nella forma di associazione, rientra tra i soggetti dello spettacolo previsti dalla disciplina agevolativa quali destinatari di erogazioni liberali ammissibili all'Art bonus e presenta i requisiti di attività strutturata, stabile e continuativa, indipendentemente dall'aver presentato domanda di accesso al FUS. Pertanto, le erogazioni liberali ricevute a sostegno della propria attività possono accedere all'Art bonus (