Estromissione agevolata degli immobili dal patrimonio d’impresa: c’è tempo fino al 31 maggio
Gli imprenditori individuali possono escludere i beni strumentali non produttivi di reddito fondiario pagando un’imposta sostitutiva all’8%: modalità, requisiti e scadenze.

Fino al 31 maggio 2025, gli imprenditori individuali possono optare per l’estromissione agevolata degli immobili strumentali (per natura o destinazione) non produttivi di reddito fondiario dal patrimonio aziendale. L’agevolazione, introdotta dalla legge di bilancio 2025, riguarda i beni posseduti al 31 ottobre 2024 e consente l’esclusione con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2025, mediante il versamento di un’imposta sostitutiva dell’8% sulla differenza tra il valore normale e quello fiscale.
La somma va versata in due rate: il 60% entro il 30 novembre 2025 e il restante 40% entro il 30 giugno 2026. Possono beneficiare della misura anche gli eredi e i donatari che proseguono l’attività in forma individuale. Sono ammissibili gli immobili strumentali per natura (categorie catastali B, C, D, E, A/10) e per destinazione, esclusi i beni merce e quelli non strumentali. L’adesione si perfeziona con il comportamento concludente e l’indicazione nella dichiarazione dei redditi, mentre il mancato versamento dell’imposta non invalida l’opzione ma comporta solo l’iscrizione a ruolo.